Da militante animalista leggo questo articolo e le mie reazioni sono di due tipi: divertita e seriamente preoccupata. Divertita perché scrivere su di un farmaco “testato sugli animali” è ridicolo. Non siamo di fronte ad un prodotto cosmetico, su cui ognuno di noi può compiere una scelta di acquisto ed orientarsi verso marchi non testati. I principi attivi, e non le presentazioni farmaceutiche, sono testate sugli animali. Che voi prendiate la tachipirina o l’efferelgan è sempre paracetamolo. Ed è quello che viene testato. Per quel che riguarda i principi attivi noi non abbiamo possibilità di scelta. Scrivere testato o non testato sulla confezione è solo una presa in giro. Passiamo alla preoccupazione. La proposta di legge della quale si parla nell’articolo è stata redatta con estrema leggerezza, una leggerezza che né i socialisti né gli italiani si possono permettere. Sarei curioso di sapere chi sono i consulenti scientifici della compagna Locatelli, se lei, prima di mettere mano alla proposta, abbia ascoltato non solo assofarma ma anche le associazioni ambientaliste. Non credo, visto il tenore della proposta. Come socialisti noi dobbiamo tenere a cuore i diritti e farli convergere dialetticamente. Vanno tenuti in conto anche quelli degli animali non umani. Anche questo è socialismo.
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